Tunisia, si pensa ad una mani pulite per far fuori gli islamisti

Tunisia, sarà forse una mani pulite a far fuori dal Governo i fratelli musulmani di Ennahda ed i loro alleati salafiti di al-Karama. La gente comune non ne poteva più di loro, concordano nella disamina la scrittrice Hela Ouardi e l’analista politico Omar Fassatoui. Entrambi pongono l’accento sull’ineluttabilità della scelta drammatica del Presidente Saied di sospendere il Parlamento ed avocare a sé i poteri dell’esecutivo. Un sentimento strisciante si era diffuso nella opinione pubblica di assoluto disprezzo per il Governo islamista presieduto dal deposto Mechichi, corrotto ed inadeguato a far fronte alla crisi epidemiologica che si è sommata alla feroce crisi economica con poco meno del 40% di disoccupazione tra i giovani tunisini. Entrambi, sottolineano le differenze politiche tra il colpo di mano di Saied e  quello di Al Sisi nel vicino Egitto. Saied, precisa Hela Ouardi, è un civile ed ha agito in accordo con l’esercito per far fronte ad una situazione politica insostenibile che vedeva il Governo corrotto di Mechichi impegnato nella difesa di quelli che in Italia abbiamo imparato a conoscere come privilegi di casta e del tutto inadeguato a far uscire dalla crisi la Tunisia con la promozione dello sviluppo mentre in Egitto, quello di Al Sisi fu un vero e proprio colpo di Stato militare che vede l’esercito impegnato sin dagli anni ’50 al Governo del paese. Tascorsi i trenta giorni di periodo d’eccezione previsto dalla Costituzione tunisina, in assenza di un alta Corte Costituzionale e di fronte ai rifiuti che si stanno registrando da parte delle personalità politico istituzionali interpellate per dare un nuovo Governo alla Tunisia, al Presidente Saied, pur di scongiurare il ritorno alla guida del paese dei fratelli musulmani che hanno fatto uscire la Tunisia dall’orbita  dei paesi avviati al lungo processo di civilizzazione democratica, non resterà che revocare le immunità parlamentari ed arrestare per corruzione i deputati islamisti in odio alla popolazione, costretta a patire gravi disagi ed esposta alla tempesta del covid-19 priva di strumenti di cura e prevenzione. Se non all’Egitto quindi, quella tunisina potrebbe ispirarsi più da vicino alla rivoluzione giudiziaria di mani pulite del ’92 con Saied nella toga di Di Pietro. Ricordiamo che ad Hammament, Tunisia, giace sepolto Bettino Craxi, segretario socialista morto esule a seguito delle condanne inflitte dal Tribunale di Milano per corruzione e finanziamenti illeciti al partito. Quando si dice la nemesi storica, anzi, politica

fonte ispiratrici 1 e 2

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