Meloni trova lavoro a nonno Draghi

Mario on my mind

Arcitaliana come oramai alcun italiano ha più l’ardire di essere, Giorgia sembra avere solo Mario in his mind per superare lo scetticismo che serpeggia tra le Capitali europee che contano, circa il prossimo Governo che s’insedierà a Roma. A riprova infatti che lo scettro del comando UE non è  suscettibile al PD che invece vi si è posto a servizio da oltre un decennio e tanto meno alla sinistra di Fratoianni e Bonelli come vorrebbero farci credere, siamo ancora in trepidante attesa del nulla osta tedesco al tetto del prezzo del gas. Sembrerebbe prossimo. Molti, però giocano ancora sull’equivoco e cercano di darci a bere che le ultime impennate registrate al mercato di Amsterdam, abbiano convinte Germania ed Olanda a rimuovere ogni resistenza e rinunciare al mercato dell’energia in favore di una regolamentazione che ridimensioni le bollette e ponga Putin di fronte alla scelta di incassare il giusto, oppure di trovare nuovi acquirenti che però lo costringerebbero ad attendere la costruzione di altri gasdotti nel frattempo, non avrebbe di che finanziare i lanci di bombe sull’Ucraina. Non è cosi’ che andrà. Le bollette si ridurranno, ma l’Olanda non ci rimetterà un euro e la Germania non si disporrà frontalmente a Putin alienandosi ogni possibilità che in futuro il rubinetto del nord stream 1 si possa riaprire e che a questo, si aggiunga il rubinetto del nuovissimo nord stream 2 già messo in opera ed il cui esercizio è stato sospeso quale ritorsione alla guerra scatenata dallo zar di tutte le Russie ancora in essere, contro l’Ucraina. Berlino c’aveva investito tanto su questo secondo gasdotto e la Merkel aveva inviato a gazprom il miglior legato agli affari che i crucchi disponevano, Gerard Schroeder, l’ex cancelliere socialdemocratico rimasto disoccuppato dopo il passaggio di consegne al PPE del governo della bundesrepubblick. Delusione anche per l’attuale cancelliere Scholtz. I maligni dicono infatti che la Merkel abbia tagliato la corda prima del tempo dopo aver visto crollare la sua architettura economica. La competitività tedesca poggiava sui bassi salari e l’energia a buon mercato. Uno choc che ha indebolito e non poco, l’egemonia tedesca. Per fortuna. I pigs mediterranei ne hanno tratto un boccata di ossigeno utile a far riprendere fiato alle loro economie, in primis, l’Italia. Il mercato di Amsterdam continuerà a negoziare i ”future” del gas, Germania ed Olanda sembrerebbe si siano convinte esclusivamente a far ripagare la differenza tra il tetto ed quotazione negoziale dei contratti ad un nuovo programma di debito comune europeo sul modello del PNRR. Ebbene, in questo quadro di avide furbizie nazionali, Giorgia Meloni ha compreso che restituire all’Europa il suo Mario potrebbe contribuire ad abbassare la pressione dei mercatisti del nord e lasciarci un pò piu’ mani libere per aggiustare l’economia in favore delle famiglie e delle piccole imprese qui, nella penisola, assediata dai migranti; asfissiata dalle tasse; strozzata dai cravattari della finanza apolide. Giorgia quindi, promette di darsi da fare per trovare un nuovo impiego a Draghi. Promoveatur ut amoveatur nella segreta speranza di toglierselo dai piedi e contemporaneamente curare le angosce di Matti; rassicurare i mercati; placare gli animi dei padroni dell’Unione che pare abbiano in gran simpatia Marione che ha saputo ingraziarseli sempre con un colpo al cerchio e un altro alla botte del grano.

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