il pessimismo repubblicano delle nuove generazioni


Niente può andare per il verso giusto in Italia. Nulla della nostra storia contemporanea e dei numerosi eventi nefasti che l’hanno colpita, può trovare nel racconto pubblico una spiegazione lineare, corretta dell’azione dello Stato, dei suoi organi di sicurezza e di Giustizia. Tutto dev’essere sempre e per forza di cose ottenebrato, confuso; tutto deve sempre ed in ogni circostanza rispondere a fini secondi e poco leciti. Ci siamo convinti, scrive Galli della Loggia, che le commemorazioni delle vittime e delle stragi che hanno segnato la storia della Repubblica, non possano giungere a conclusioni definitive anche dopo anni di indagini e processi. Quindi, da esse, non sia possibile trarre valori di riferimento che informino la Repubblica. Si lasciano in tutti i casi sospespse con allusioni a fini indicibili anche se non dimostrati, tenuti insieme da un disegno complessivo di deviazione e sovversione dell’ordine costituito. Procedendo in nome del pessimismo repubblicano, però prosegue Galli della Loggia, non abbiamo preso in considerazione che non necessariamente le nuove generazioni riusciranno a far nascere il bene da tanto male anzi, sarà molto probabile che queste si convincano dell’impossibilità di battere il male e si rassegnino demotivate, all’impotenza

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