Solo con un GRAZIE si potevano ripagare le parole di verità pronunciate con fiero coraggio nel video che segue da Peppe Barra, un attore, un cantante, un uomo di teatro, un artista, un uomo di cultura espressione di quella sinistra evidentemente non organica al pensiero unico dominante: “non si può fare un discorso banale e qualunquista sul problema dell’immigrazione, non è razzismo, è paura! L’immigrazione dovrebbe essere controllata perché queste persone trasportate in un altro mondo, non si curano del disagio di chi li ospita. Nel mio palazzo (casa-museo, ndr), ne ospitiamo 50. In quattro camere 50 persone diventano bestie. Tutto il rione è diventato roba loro, sono arroganti, cattivi, scostumati, maleducati gridano fino alle due di notte e non si può riposare. Il sabato e la domenica s’ubriacano, litigano, diventano violenti non avendo una loro cultura. Perché devono venire tutti qua? Sono troppi! Se vengono tutti noi che facciamo, ce ne andiamo? In America abbiamo portato la nostra cultura ed abbiamo fatto l’America questi qui, che cosa fanno? Solo danni, prostituzione, droga, uccisioni. Ma come ragionate? Non tocchiamo più questo tasto, vivo quotidianamente il disagio dell’immigrazione e non ti parlo di che cosa fanno i tunisini, i marocchini. Un pò di buon senso, sono troppi! Napoli, la stazione centrale, piazza Dante, noi non siamo più padroni della nostra città. La deturpano, la sporcano, la lordiscono, la stanno svilendo, guardati intorno. Alla ferrovia la prostituzione è monopolio degli immigrati, maschi e femmine. Ragazzini adolescenti nudi. Non c’è alcun controllo da parte delle Istituzioni, facciamo schifo…”. Che cosa ha risposto il Sindaco di Napoli? L’ha buttata in politica imputando la colpa alle Istituzioni che non farebbero abbastanza per gli immigrati. Con il suo solito sociologismo spicciolo avrebbe addirittura preteso le scuse alla città da Peppe Barra. Per inciso, De Magistris è il solo che le ha chieste. Dappertutto in città, chi ha occhi per vedere ed un pò si sale in zucca, non può far altro che RINGRAZIARE PEPPE BARRA per aver parlato a nome di tutti i napoletani, per essersi fatto interprete dell’esasperazione che vivono tutti gli italiani. Sono troppi! Non c’è alcuno Stato al mondo che spende 9 milioni di euro al mese per salvare dall’annegamento un numero tale di stranieri prossimo all’invasione, che presta loro ospitalità, assistenza, provvidenze sicure e certe senza nulla pretendere in cambio. Nemmeno l’adeguamento alle più elementari regole della civiltà e dell’ordine pubblico. Fanno a casa nostra tutto quanto non è permesso fare a casa loro. Non assumono i nostri costumi e la disciplina delle nostre leggi anzi esibiscono i loro riti tribali in segno di sfida. Quello che è “inaccettabile moralmente” e non più tollerabile è l’equiparazione tra popoli che mortificano e riducono in schiavitù le donne e le civiltà libere e democratiche; quello che è “inaccettabile moralmente” è la confusione fuorviante tra gli “atteggiamenti scorretti ed illeciti” dei nostri connazionali ed il sistema arcaico di disvalori che per forza di cose dovremmo patire secondo i signorotti dell’egualitarismo universalista; quello che è “inaccettabile moralmente” è l’arrogante pretesa di una minoranza intellettualoide di voler fare di Napoli e dell’Italia tutta, “un laboratorio di accoglienza ed integrazione” forzata oltre ogni immaginabile limite di sopportazione umana in un momento soprattutto di grave crisi con finanze inadeguate ed insufficienti per rispondere ai bisogni di quanti le hanno con sacrificio generate in un passato recente. “Ma ci facci il piacere” signor Sindaco, a quei bimbi nostri concittadini loro malgrado pensi a garantire spazi attrezzati per il gioco ed aiule fiorite, scuole pulite e capillari profilassi sanitarie, mezzi di trasporto frequenti e puntuali ai loro genitori, case accoglienti per loro ed anche per noi che non l’abbiamo in proprietà, strade sicure e senza buche per andare in bici, sorveglianza della Municipale ad ogni angolo sì da prevenire il crimine, l’abuso e la prostituzione piuttosto che tediarci ad ogni occasione propizia con la sua passione per gli Hare Krishna. Non è la nostra di passione, Peppe Barra gliel’ha spiegato in dialetto. Se lo metta nella zucca.
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Chissà se oghi la pensi ancora così…alla troiana certo che confondere l’invasione vlolenta con l’espatrio dei nostri avi va oltre qualsiasi decenza mentale.
Attilio Cece, hai torto. Io sono calabrese e comprendo benissimo l’orrore che un incivile calabrese o meridionale spinto dalla fame poteva suscitare in Canada, USA, Germania o Nord Italia. Erano obiettivamente persone molto incivili rispetto al Paese ospitante e le prime generazioni non si sono mai integrate (domanda a Reggio Emilia che cos’è la comunità calabrese emigrata da Cutro in quella splendida città…). In 30 anni è cambiato il panorama antropologico delle nostre città: l’italiano medio è stato fino agli Anni ’80 quello che puoi vedere nella statuaria e nella pittura romana di 2000 anni fa. Ora in un trentennio tutto è stato sconvolto e dobbiamo tollerare (tollerare vuol dire: mi fai orrore, ma devo sopportarti nonostante tu non mi vada a genio) un cambiamento di questa portata. Guarda che non ho paura di essere chiamato razzista!
2 giorni fa l’AUSTRIA ha rispedito in Italia 48 extracomunitari che in treno avevano raggiunto il LORO PATRIO SUOLO , la SVIZZERA non li lascia entrare , la FRANCIA controlla le frontiere , GRECIA , MALTA , la SPAGNA se si avvicinano alle loro coste gli sparano ,noi buonisti ci LASCIAMO INVADERE , quando a inizio 900 i nostri emigranti RICHIESTI andavano in America passavano una selezione in ingresso se non avevano i requisiti venivano rispediti indietro ,ora noi ci stiamo caricando addosso marmaglia che non lavorava nel suo paese e non lavorera’ mai da noi ,capaci solo di riprodursi ,in antichita’ quando un popolo veniva occupato combatteva resisteva agli assedi e moriva ,oggi siamo occupati da orde di barbari e restiamo ignavi.
cento anni fa gli italiani che emigravano in ‘merica’ venivano classificati come individui subnormali da parte degli ‘ariani nordeuropei’…
negli anni cinquanta/sessanta parole simili venivano pronunciate da piemontesi & lombardi nei confronti della invasione di massa dei ‘terroni che venivano a ‘rubare il lavoro e le donne invece di stare a casa loro’ ….
ora ci siamo evoluti e abbiamo trovato il ‘nemico assoluto’ in chi ha una faccia diversa….
se questa è la vostra evoluzione …. vorrei tornare all’età della pietra
Chissà se oghi la pensi ancora così…alla troiana certo che confondere l’invasione vlolenta con l’espatrio dei nostri avi va oltre qualsiasi decenza mentale.