Non osiamo nemmeno immaginare che cosa avrebbe scritto a commento del MONDO AL CONTRARIO del Generale Roberto Vannacci, Michela Murgia. Di sicuro, però sappiamo che lo avrebbe potuto dire e scrivere senza farsi problema alcuno. La gran cassa dei maitres à penser tre metri sopra il cielo, gli avrebbe tributato ogni onore e gloria. Ebbe infatti da ridire già sul Generale Figliuolo, il commissario che ci guidò fuori dalla pandemia di covid nel 2020 e se la cavo’ egregiamente al vaglio del minculpop. Le divise al comando non gli stavano simpatiche quindi figuriamoci, se le fossero venute simpatiche le divise alla scrivania che osservano, pensano e scrivono. L’esercito in fondo sta lì in Costituzione, in attesa che maturino le condizioni perché si possa sciogliere insieme alla NATO ed affidare la nostra difesa all’ONU dove la Russia gode del potere di veto. Perché no? I pacifisti ad oltranza no border ci credono; e quindi è legge per quelli stessi che disertano il campo di battaglia ucraino e vanno in Tv a sostenere le ragioni della pace Russa. La questione non è di sole stellette e non è nemmeno di poco conto. E’ una questione che investe la libertà di pensiero e la libertà di espressione. Nel clima intimidatorio nel quale siamo costretti, per assurdo, sarebbe stato meglio se il Generale Vannacci avesse fatto fuoco piuttosto che scrivere e pubblicare un libro a sue spese e far conoscere forse anche ai suoi uomini, l’uomo che sta dentro quella divisa; la parte di sé che in servizio evidentemente deve censurare e reprimere per il rispetto della forma e del contegno militare. Se fosse impazzito ed avesse sparato sulla folla, in questo mondo all’ incontrario, non sarebbe stato sicuramente vilipeso come purtroppo è accaduto per aver scritto delle scontate, banali prese d’atto non solamente della antropologia, ma del più generale stato di natura di ogni cellula che popola la terra e che nel corso di milioni di anni si è evoluta e raffinata obbedendo unicamente alle leggi della selezione darwiniana. Invece siamo qui, tra le poche voci quasi come fossimo degli eroi schierati a testuggine in difesa del nostro ultimo pater familias senza partito. sconfitto, ma non ancora finito nella polvere queer dove come per miracolo, il disordine ed i fallimenti delle vite disperate sono elevati agli onori degli altari.
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