Le parole sono importanti, se poi illustrano con franchezza delle verità inconfutabili NON bastano più ed allora si ricorre ai tribunali per cercare tra le pieghe formali dei codici un comma, una virgola alla quale appigliarsi pur di NON dare risposte di merito. Una pessima prassi che comincia ad essere adottata con frequenza, non vorremmo diventasse norma regolamentare perché poi, finirà che qualcuno chiederà conto di tanta spocchia sterile, evanescente, effimera ed inconcludente. Alle critiche politiche si risponde argomentando con persuasione e trasparenza non con la minaccia e men che meno con la censura. Nella città del buon cuore è noto che la maggioranza chiede ed attende favori, ma la minoranza non porta il cervello all’ammasso e chiede ed aspetta soluzioni concrete e reali ai problemi che si trascinano da generazioni perpetuando il ricatto sociale di quella massa critica che pochi coraggiosi tentano di emancipare dall’assistenzialismo e liberarla dalla degradante schiavitù nella quale la DC ed i partiti dell’arco costituzionale tutti, l’hanno piombata per farne trampolino di lancio verso improbabili gabinetti nazionali. Chiarito il nostro pensiero, ci preme sottolineare che le scelte di cuor di leone non ci garbavano tutte, ma gli riconosciamo una certa coerenza di fondo soprattutto apprezziamo il tentativo operato di orientare l’azione amministrativa secondo quanto scritto ed illustrato nel programma elettorale. Certo, è arduo far comprendere ad un comunista che la miseria non si combatte impoverendo tutti e dunque, se non è riuscito a tartassare ancora di più il lavoro dipendente aumentando la già salata addizionale Irpef di questo non possiamo sinceramente non rallegrarci. Tuttavia, il tentativo serio di tagliare poltrone e non di sospenderle per conservarle alla bisogna di tempi migliori; la volontà di rompere equilibri ed alienare le numerose partecipate improduttive evidenti burosauri per trombati della politica e serbatoio di partecipazione elettorale; lo sforzo di esigere il dovuto dalle maggioranze che evadono ma votano, esigono risposte precise, circostanziate, chiare e trasparenti non denunce anche se partecipate e collettive. D’altronde, signori della denuncia partecipata, se un collettivo di turisti costeggia il porto lungo via Alessandro Volta, prosegue per corso San Giovanni, svolta per Barra, si dirige lungo via della villa Romana per raggiungere Ponticelli e ritorna verso il centro percorrendo via Ferraris, quando arriva alla Stazione Centrale finirà per costatare che cuor di leone ha descritto esattamente ciò che si vede: sporcizia, dissesto stradale, tombini ostruiti da detriti, allagamenti, aiule di color marrone, erbacce e sterpaglie, servizio trasporti modello infingardo proprio lì, dove la rivoluzione arancione prometteva riscatto e dignità.
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