Dalla cleptocrazia alla bancarotta, il percorso parallelo italo-greco

Un’analisi originale quella che Stavros Lygeros, giornalista del quotidiano conservatore greco Kathimerini, ha pubblicato nel suo libro dalla cleptocrazia alla bancarotta che ha fatto registrare un notevole successo di vendite tra i lettori senza distinzione di schieramento. Un vero e proprio atto di accusa alla classe dirigente greca nel quale si possono cogliere similitudini rilevanti alla realtà socio-politica-culturale italiana. L’intreccio perverso tra elettori e ceto politico corrotto disponibile a modulare le proprie deliberazioni seguendo le oscillazioni degli interessi clientelari, è un tratto tipico delle democrazie latino-americane che trova la sua matrice nel Mediterraneo e che Lygeros mette in relazione diretta con la crisi finanziaria nella quale si dibatte la Grecia e l’Europa meridionale tutta dal Portogallo alla Spagna. Lygeros non si limita ad illustrare le ragioni profonde del disastro economico ma smentisce anche le ricette adottate per rimediare alla bancorotta, ed anche qui si possono ritrovare soluzioni valide per l’Italia che confuterebbero le politiche implementate fino ad oggi. Non un arretramento dello Stato ma una sua riorganizzazione morale che gli restituisca efficienza reale sradicandone le sacche di privilegio clientelare. Tutto filerebbe nel ragionamento teorico nella pratica però, non possiamo non rilevare che quanto più grande è la torta statale da spartire tanto maggiore è il numero di commensali che si approssima a reclamarne una fetta.

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