Col reddito di cittadinanza, i clan della camorra ed i separati in casa che già sono in fila allo Stato civile dei Comuni, promettono di far crescere il PIL di fannullonia. A parlare è il Governatore del mondo come lo chiamano alla zanzara Cruciani e Parenzo. Il comunista più inviso al PD, l’ultimo che frequenta le classi popolari, capisce i loro problemi e non se la racconta. Il solo che non firma appelli alle coscienze e tanto meno ricorsi alla Consulta in difesa della democrazia. Un vecchio cafone insomma, ma di quelli col sale in zucca che nemmeno Crozza riesce a demolire, figuriamoci i fantasmi che illuminano l’assemblea del PD. Terrone in terronia, De Luca conosce bene vizi e virtù dei meridionali. Le spara grosse e spesso li mette spalle al muro (con le parole), tanto da rendere impossibile ogni confutazione sociologica che li vorrebbe ancora vittime della storia unitaria dopo 158 anni. In un paese dove, secondo i dati verificati dalla Guardia di Finanza, quattro ISEE su dieci sono fittizi, cioé sono elaborati su di una base dati non rispondente alle reali condizioni economiche delle famiglie, elargire un reddito a pioggia, significa finanziare con uno stipendio fisso i picciotti sicialini piuttosto che gli scugnizzi di gomorra od i figli delle ‘ndrine che certamente non sono in regola coi contributi previdenziali INPS ed INAIL e saranno tra i primi percettori del reddito grillino. Alle schiere di questi bisognosi che arrotonderanno il mensile assegnato loro dai boss, dai padrini e dai capi famiglia, si aggiungeranno i furbacchioni. De Luca infatti li vede già all’opera con in mano moduli e schiere di avvocati divorzisti al seguito per separare patrimoni, rendite e redditi. Al resto penseranno i caf. Scommettiamo che ai poveri e bisognosi che sono in condizioni disagiate arriverà poco o nulla perché malati, magari disperati in un letto od emarginati in carrozzina, saranno costretti a rifiutare l’eventuale proposta di lavoro da cameriere a Rimini od asfaltista a Roma? Quelli che disegnano mondi fantastici a rifiuti zero; quelli che corrono in bici tra le montagne delle Alpi e le colline degli Appennini; quelli che il gas non ci serve perché accendiamo il braciere; quelli che il petrolio è un fossile, meglio il vento o le cascate per dare energia all’industria, hanno abolito la povertà dirottando i soldi dell’assistenza sociale sui lavoratori dell’economia in nero.
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