Verdarancio e rosso Ferrari, i nuovi partiti sperano nel PD che li ha tutti in pugno

Il pareggio di bilancio, la modifica dell’art. 18, i decreti sulle autonomie locali sono vergognosi, noi siamo di sinistra e ambientalisti, ma vogliamo governare e quindi avremo bisogno del PD che questi provvedimenti li ha votati. Sono nati ufficialmente i verdarancio la cui rivoluzione non è poi così dissimile dalla rifondazione comunista, sarà il PD a decidere se rischiare, in contraddizione con tutto quanto ha fatto finora. S’avvia ad essere il partito di maggioranza relativa per la prima volta nella storia politica italiana e dopo le elezioni potrà decidere se colorarsi di verdarancio o rosso Ferrari. Ieri infatti è nato anche il partito di Monti che non c’è, Mont-ezemolo ha convocato l’assemblea della DC chiamando le ACLI, la CISL e Casini per recuperare i voti in uscita del PDL ma dopo le elezioni, conta di allearsi anche lui col PD per far fronte alla protesta che viene dalle piazze e consentire a Monti di proseguire in Europa. Stavolta sembra quella buona, il PD ha solo l’imbarazzo della scelta: potrà correre in Ferrari ed accreditarsi in Europa tra i laburisti oppure mettersi a capo dell’armata rossa e durare il tempo necessario per far fare i conti a Germania, Olanda e Finlandia. Un’occasione irripetibile, l’esperto Bersani gongola e sembra sicuro come non mai.

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