L’Italia padanizzata

Abbiamo in pugno il paese, senza la Lega Berlusconi non fa nulla, Bossi chiarisce i termini dell’alleanza strategica col PDL. La qual cosa in definitiva non interessa alcunché, a Berlusconi basta che il Senatur faccia passare ciò che gli preme: la cancellazione di tutte le norme di tutela del diritto. Regole e giustizia in cambio di federalismo e contrasto all’immigrazione: la Lega ha comprato L’Italia. Che la Lega Nord fosse il partito di maggioranza reale si era compreso da tempo, ciò che invece si fa più fatica a decifrare sono le conseguenze della probabile rottura dell’argine legalitario di cui di recente anche Napolitano ha avvertito il pericolo e se questa, non sia l’ipotesi fondata che possa rivelarsi l’investimento politico più raffinato e redditizio per la Lega con un ritorno in termini di fini politici mai cancellati dallo Statuto del movimento e cioè, quella frattura definitiva di cui in Europa si registrano i casi più eclatanti in Belgio e Spagna. Non si spiega altrimenti che l’anima leghista, vale a dire quel sostegno popolare fitto e diffuso nelle provincie del nord Italia con una spiccata ipersensibilità alle condotta della vita pubblica dal quale ha germogliato il primo e più autentico movimento, non si sia ritratto di fronte allo sconcio di scandali e corruzione elevata a sistema.

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