Illegittimo impedimento

Richiamare quotidianamente la legittimità popolare delle determinazioni normative sostenute dal Governo e poi bloccare due dei tre referendum in modo da facilitare la bocciatura del terzo per soffocamento, vale a dire impedendo il raggiungimento del quorum è una strategia antipopolare neanche poi tanto sottile perfettamente in linea con lo stile grossolano ed approssimativo di molti ministri. Se infatti agli italiani venisse tolta l’occasione per dire la propria su nucleare e acqua temi molto sentiti, è molto probabile che il numero degli elettori disposto a recarsi alle urne in una bella domenica di giugno, per l’unico referendum superstite – quello sul legittimo impedimento, il meno importante per la vita materiale di milioni di persone ma il più delicato per la vita politica del premier e per quella istituzionale della nazione – si abbasserebbe drasticamente. Ora però che il gioco è stato appalesato, facciamo in modo di andare tutti a votare il 12 giugno 2011 perché l’espressione “legittimità popolare” non sia più un vago riferimento di accreditamento di norme antipopolari nella sostanza ma diventi concretamente l’espressione di quella “democrazia diretta” capace la sola d’imporre la volantà maggioritaria del popolo sottraendola al raggiro ed alla mediazione della malapolitica che mortifica gl’interessi generali.

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