Il 2% è pedofilo, Francesco pensa al matrimonio dei Preti

Papa Francesco adiratoFrancesco ha dato di nuovo appuntamento a Scalfari e lo ha ricevuto a Santa Marta. Il vecchio Eugenio si è stupito della circostanza che il Papa sia interessato a dare continuità ai colloqui con un non credente e commosso, ha finito per cedere ad una “affettuosa amicizia”. Non gli balena nemmeno lontanamente il pensiero che nelle intenzioni del Papa le conversazioni possano venire utili alla Missione del Vicario di Cristo in terra e convertirlo in extremis perché di lui possa essere il Regno dei Cieli. Ignorante in materia, lo stupore di Scalfari lascia posto alla speranza invece in quanti Credono ed hanno Fede. La conversazione secondo la cronaca dettagliata del fondatore di Repubblica, ha toccato i temi di più stretta attualità per la Chiesa Cattolica: pedofilia, mafia, matrimonio dei Preti. Le novità disvelate dal Santo Padre per mezzo della penna di Scalfari non sono poche e non sono irrilevanti. La pedofilia riguarda il 2% dei Preti e tra questi, vi sono Vescovi e Cardinali secondo i dati attendibili in Suo possesso, rileva il Santo Padre. Il problema dunque è circoscritto, ma questo in ogni caso non lo lascia tranquillo anche perché i molti che sanno all’interno della Chiesa, spesso tacciano. Le ipotesi trovano dunque conferma nelle parole di Francesco che promette di intervenire con severità usando il bastone per scacciare il demonio. Crediamo siano inGesù caccia i mercanti dal Tempio2 tanti a provare sollievo nella lettura di quest’articolo soprattutto quando il Pontefice dopo le numerose aperture mediatiche pare mettere i puntini sulle “i” della Dottrina: “la Misericordia del Signore è infinita, ma se il pentimento non è sincero, essa non esercita il suo ruolo di Redenzione”. Sulla mafia Papa Francesco confessa una ancora scarsa conoscenza e si ripromette di studiare più approfonditamente il fenomeno: “in Argentina ci sono i delinquenti, i ladri, ma non la mafia della quale mi sfugge il modo di pensare”. Scalfari allora gli spiega che non bisogna pensare alla mafia come a bande delinquenziali di disperati quanto ad organizzazioni che rispondono a leggi proprie che investono anche la sfera religiosa con un “dio mafioso” che perdona ogni orrore. I sacerdoti molto spesso ammette Papa Francesco aiutano le vittime della mafia, ma si astengono dalla condanna pubblica. Il primo che avvertì l’esigenza di denunciare la mafia in un discorso al popolo di Dio fu Wojtyla e nel ricordarlo Papa Bergoglio anticipa l’impegno che assumeranno Sacerdoti e Chiesa: denuncia costante non episodica della mafia e della pedofilia. Il matrimonio dei Preti è stato l’ultimo degli argomenti affrontati nella conversazione tra Bergoglio e Scalfari che chiude domandando al Santo Padre se lo sforzo ecumenico di riunificare la Chiesa di Roma alle altre Chiese Cristiane comprende anche la possibilità di consentire ai sacerdoti cattolici come avviene già per quelli ortodossi ed anglicani, di contrarre matrimonio. “Il problema esiste” risponde Papa Francesco, “ci vuole tempo, ma troverò le soluzioni”. Che cosa resta da aggiungere, a voler fare l’avvocato del diavolo se avessimo avuto noi la Grazia di conversare col Santo Padre ripromettendoci amaro pentimento, avremmo ricordato a beneficio di tutta la grande comunità Cristiana Universale che tacere sulla pedofilia o rigettare le rogatorie sui conti cifrati dello IOR è un atteggiamento omertoso tipico delle mafie per cui forse, oltre che leggere libri e studiare il fenomeno sarebbe utile e misericordioso interrogarsi e non assolversi. Dio abbia pietà di noi che scriviamo…

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