Per la Lega matriarcale, Manuela ha designato il figlio prediletto. Padani, autentici terroni. Le genti del nord che si dicono emancipate, laboriose, intraprendenti aderiscono in gran numero ad un movimento che ha strutturato la sua organizzazione con modalità tribali. Più che di un moderno e democratico movimento politico, la Lega ha finito negli anni per assumere i caratteri di un’asfittica signoria familiare lontana anni luce dalle dinamiche aggregative che si registrano nei paesi dell’area euro. Più che ad un partito di rivendicazione indipendentista, i bizantinismi che vi si
sono determinati, lo hanno modellato sempre più come un’associazione verticistica tipicamente mediterranea che non risponde più alle istanze ispiratrici della genesi piuttosto, agli interessi di una famiglia senz’altra prospettiva ma col merito di aver saputo fidelizzare soggetti mediocri in cerca d’autore. Ciò che stupisce non sono tanto le minacce di espulsione della fronda interna stanca di essere rinchiusa nel cortile di casa Bossi quanto, il consenso che raccoglie tra le genti delle valli che avevamo in troppi immaginate giunte ad un avanzato stadio di consapevolezza sociale. Evidentemente, il livello di ricchezza non sempre può essere considerato indice di progresso per un popolo. Altri fattori
culturali uniti agli egoismi antropologici, sono maggiormente penetranti le coscienze se, si arriva ad affidare la rappresentanza delle proprie rivendicazioni sociali a soggetti di provata pochezza. La stessa reazione del Calderoli rivela un’attaccamento personale che trascende la politica per divenire dipendeza di affetti verso quanti hanno dato da mangiare pane senza meriti e fatica. Un modello comunitario quindi di chiara impronta afro-mediterranea in cui le idee sono soffocate per tenere insieme i legami e gl’affetti personali. Che cosa c’entri tutto ciò con la conduzione di uno Stato è un errore che la storia ciclicamente ripropone, trascinato dalla notte dei tempi ma che non dà né sicurezze, né certezze come si sarebbe portati a pensare quanto piuttosto, restituisce quel peggio che dal passato credevamo aver alienato; più vicino alla Libia della famiglia Gheddafi ed ai sultanati arabi che all’Europa.
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