L’ha scampata bella, confessa in una notte ischitana di mezza estate Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto di Reggio Calabria in prima linea contro la ‘Ndrangheta. Ha rischiato seriamente di fare il Ministro della Giustizia. Renzi e Del Rio racconta, mi avevano dato carta bianca per apportare tutte le modifiche che ritengo necessarie ai codici di procedura penale e penitenziario. Poi non so che cosa sia successo in quella stanza e finalmente ho potuto tirare un sospiro di sollievo perché comunque le mie proposte di modifiche legislative non sarebbero passate! Ha rischiato effettivamente di appannare il suo prestigio internazionale il procuratore Gratteri impaludandosi nella politica. Un uomo d’azione concreta ed efficace sarebbe sicuramente stato disarmato dalla trame di palazzo e dalle manovre collusive dei poteri reali. In un Governo debole che pensa di risolvere il sovraffollamento carcerario liberando i detenuti con l’approvazione di indulti mascherati da misure umanitarie piuttosto che costruire nuove carceri; in uno Stato che prevede sconti di pena e detenzioni alternative per condanne fino a quattro anni, che cosa avrebbe potuto fare al Governo un uomo come Gratteri che pensa ad un sistema forte e duro come soluzione per sconfiggere definitivamente le mafie? Un sistema forte e duro, sono le esatte parole pronunciate da Gratteri perché sostiene, finché delinquere sarà conveniente il mafioso troverà sempre la forza per superare i freni inibitori del male. Se invece avvertisse che in prospettiva un processo veloce lo punisca con una condanna certa a venti anni di cella, allora riconsidererebbe diversamente i vantaggi eventuali che gli vengono dal crimine. Noi pensiamo che Nicola Gratteri sia un eroe non tanto per i sacrifici personali che affronta ed i pericoli ai quali lo espone il suo lavoro, quanto per il coraggio e la semplicità delle idee di cui quotidianamente porta testimonianza. In uno Stato che si vuole debole perché i poteri ufficiali possano agevolmente rispondere alle strategie dei poteri collusivi reali; in una società che si fa scudo delle libertà per meglio garantire l’impunità; in una opinione pubblica che asseconda secolari ed omertose consuetudini, il solo sfacciato che denuncia le parole che portiamo nella coscienza è Nicola Gratteri.
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