De Magistris, vincere! E vinceremo al primo turno. Napoli e Roma, PD ko

demagistris-vincere erutta il vesuvioAssunzioni e reddito di cittadinanza, con le ultime Delibere approvate De Magistris sente di non essere più solo come cinque anni fa ed al cinema modernissimo in via cisterna dell’olio nel cuore di quelle “strade sicure” presidiate dall’esercito la cui presenza tante volte ha criticato, lancia il suo grido di rielezione: vincere! E vinceremo al primo turno. I sondaggi lo danno nettamente in testa al 38%, ma rispetto al 2011 quando giocava da solo nell’aria antagonista, la presenza dei grillini di Brambilla accreditati dell’11% gli renderà l’impresa alquanto ardua. Più verosimile una vittoria sì schiacciante, ma al secondo turno dove potrà capitalizzare nelle urne il voto di sinistra in libera uscita dal M5S e quello della nomenclatura PD in rotta dal renzismo post primarie famose al modico costo di un euro a voto. Quattorci le liste chiamate a sorreggere la rielezione a sindaco di De Magistris con un allargamento cercato verso l’area moderata attentamente selezionata tiene a precisare, perché da Napoli muova un nuovo movimento politico nazionale. La fissa di Giggino resta dunque quella di “scassare” l’Italia, il Vesuvio gli è sempre andato stretto. Orfano di Pisapia, prova a scolorire l’arancione della sua personale rivoluzione e fare come a Milano pur di arrivare. A contrastrarlo l’andirivieni da Napoli del Presidente del Consiglio-segretario del PD ansioso di ribaltare i sondaggi che vogliono il partito democratico KO anche Roma. Sempre più probabile l’esclusione di Giachetti dal ballottaggio, è dato infatti al 21,5% tallonato in rimonta dalla Meloni e da Marchini entrambi al 20% che dovrebbero assicurarsi alternativamente il posto di sfidante della Raggi che vola al 27%. Non va certo meglio a Milano per il PD, dove gli ultimi sondaggi di Tecné segnano il sorpasso di Parisi candidato del centro-destra unito al 36% su mister Sala lo smemorato del 730, in discesa al 34%. Finanche a Torino dove la rielezione di Fassino era data per sicura, ora invece il PD vede minacciato il suo primato dal sempre più probabile ballottaggio con Chiara Appendino del M5S.

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