Morto Almirante, destra kaput

Dopo la morte di Giorgio Almirante la destra in Italia è andata kaput, semplicemente NON esiste più. E’ finita proprio nel momento di massimo consenso segnato dai trionfi elettorali seguiti a tangentopoli. Pochi ricordano che l’espressione che diede nome all’inchiesta “mani pulite” del pool di Milano fu mutuata da uno degli slogan più in voga nel Fronte della Gioventù. Noi abbiamo le mani pulite era solito ripetere Giorgio Almirante alle tribune politiche di Ugo Zatterin guardando fisso nell’obiettivo della telecamera. Entrava autorevole ed austero nelle case degli italiani mostrando il palmo delle mani linde. Tuonava contro la partitocrazia compromessa e corrotta, in difesa della Patria tradita e di quei principi di onore e verità e giustizia che si richiamavano all’epopea del Risorgimento, fondamenta della nazione vilipesa ed oltraggiata. Il tempo galantuomo ha finito per dargli ragione. Furono tanti i giovani che indossarono la maglietta di “mani pulite” a quel tempo, ridestati dalla speranza di eliminare per sempre il puzzo del compromesso morale nel quale erano costretti. In pochi restarono i delusi di quella esperienza tanti, troppi si lasciarono sedurre dal sopraggiungere del cantastorie che prometteva carriere e facili successi, vita comoda e piaceri alla portata di ciascuno. Oggi non c’è un partito, c’è un’accolita di figuranti al soldo del riccone che in molti casi ha risolto i problemi personali di quanti squattrinati, si affannano dagli schermi e dalle colonne dei giornali a discettare di democrazia, di rappresentanza popolare e di agibilità politica per recidivi e pregiudicati. Quest’uomo distruggerà la destra italiana scrisse più volte Montanelli. C’è bisogno di una destra moderna ed europea era il ritornello di quanti passavano numerosi al servizio del padrone. Oggi sappiamo che quella non era la destra, non era moderna e non era europea.