una città per cavalletto, mostra permanente del putinismo

Com’è umano lei! Avrebbe esclamato il mai dimenticato tragico Fantozzi al cospetto del destinatario di un mandato di cattura spiccato dalla Corte Penale internazionale  per crimini contro l’umanità e dopo che ha fatto fuori anche l’ultimo oppositore dissidente, Alexei Navalny. Sì che merita una stretta di mano! Ci mancherebbe. Quale onore. Che tutti possano ammirare, l’uomo alla cui porta di casa l’occidente malvagio abbaia piuttosto che arrendersi e gettare ponti di dialogo per la pace. Parole sante rivolte ad ammonire noi tutti, poveri peccatori che ancora pregavamo perché San Leone Magno si parasse davanti a fermare Attila, con la sola minaccia delle fiamme eterne dell’inferno. Parrebbe, invece che l’inferno sia vuoto, che le fiamme siano spente dalla misericordia dei pavidi e che non resti che porgere l’altra guancia all’umano Vladimir di tutte le Russie. Che almeno Dio, ce la mandi buona.

Un saggio delle condizioni di esaurimento e prostrazione nelle quali è ridotto l’asfittico mondo dell’arte e della cultura italiana e segnatamente quella fucina del sapere che dovrebbe essere l’università, ci viene offerto quotidianamente dagli schermi televisivi anche in prima serata, quindi difficilmente ci si poteva aspettare altro dalla nostra meglio gioventù in giro per il mondo e che da quei maestri così tanto bene è formata ed istruita. Che, Continua a leggere

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letame dai trattori, a concimare l’orrida, artificiale UE di Bruxelles

La grande proletaria si è mossa in sella ai trattori a concimare di letame la vecchia, sterile, orrida, aritificale Unione di Bruxelles perché germogli una nuova, rigogliosa Europa delle nazioni che fecero la storia e segnarono la civiltà e che oggi si ritrovano al cappio della finanza apolide i cui tentacoli corruttivi s’incuneano nelle architetture delle istituzioni sovrannazionali di governi non eletti. Sofisticate derivate degli Stati, proiezioni del fantastico immaginario platonico; vuote di valori tangibili e di tradizioni autentiche, agitate da oscuri figuri chiusi in asfittiche batterie della pianificazione algoritimica; concentrati corruttibili d’inconfessabili interessi lobbistici, al primo lezzo di organica materia per merito degli agricoltori, le centrali del potere che da decenni prova a ricondurre la vita delle masse popolari europee all’unico ordine baricentrico dove operano gli attori del flottante lontano dai bisogni e prossimi al governo transnazionale, sembrano essersi ridestati per un momento al fresco profumo di libertà che lieve si alza al mattino dalla santa terra dei campi lavorati. Nato nei boschi, figlio di spaccalegna e nipote di contadini chi scrive comprende e fraternizza con quelle braccia forti di fatica e quelle gambe innervate dal passo pesante che avanza tra le zolle dure dissodate dal sudore fino a divenire giardino di bontà e sazio respiro di felicità. I contadini non si sono lasciati incantare dalle nomenclature bruxellesi che alla stregua delle oligarchie russe, con metodo e disciplina meno rozza, ma più efficace, da decenni ci danno da bere le magnifiche sorti progressive dei mercati aperti e dei confini accoglienti; delle teorie di società aperte che generano diritti e trascurano il sacrificio ed il dolore di generazioni per conquistare un pezzo di terra e trarci da vivere per sé ed il nostro prossimo. La terra ed i frutti del lavoro, difficile sottrarla ai contadini temprati dal sacrificio dei campi e dalla lotta per la sopravvivenza quotidiana. Non riuscì nemmeno ai bolscevichi. Non ci riuscirà l’intelligenza aritificiale col raggiro del progresso sostenibile. Continua a leggere

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la Zuppi connetion, nelle tasche di Casarini le elemosine delle Parrocchie

Questi Vescovi bergogliani, sono dei coglioni. Il tono del frasario che si legge negli atti delle intercettazioni del processo che a Ragusa vede imputato Luca Casarini, storico no global del G8 di Genova dalla fedina penale non propriamente immacolata, per favoreggiamento della immigrazione clandestina, è con ogni probabilità il danno reputazionale e di immagine più grave che ha colpito la Chiesa Cattolica romana dopo quello degli abusi sui minori. Pensieri, parole, opere ed omissioni della stessa stampa Cattolica per non citare l’omertosa stampa progressista attaccata alla sottana di Bergoglio non certo per Fede, ma per tabula rasa dalla storia, la dicono lunga circa il precipizio nel quale sta ruzzolando inarrestabile, la Chiesa politicizzata venuta dalla fine del mondo a spegnere la Luce della Rivelazione. Per ignoranza. Per sciatta, semplicistica lettura del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio, i Vescovi, non tutti per fortuna, ma quella parte che regge le sorti del peggiore Pontificato dai tempi dei Innocenzo III, ha determinato che ci si potesse mettere in società con gli atei praticanti ed i delinquenti alla Tarzan tracciando una nuova rotta per condurre nel porto sicuro della Salvezza, la barca di Pietro che invece rischia di frantumarsi in mille pezzi nell’animo delle genti che l’hanno resa e fatta ricca, nobile, fraterna e Santa. Non si comprende infatti, la strategia di fondo in questo rincorrere emotivo ed abborracciato delle contingenze. La Chiesa di San Giovanni Paolo II si adoperò con ogni mezzo per liberare dalla oppressione comunista l’est europeo e le nazioni che fino al 1989 pativano il giogo della Russia; questa di Bergoglio si produce invece in posizioni politiche di una banalità sconcertante, prive di un orizzonte e si abbassa a tramare fino a distrarre le sue stesse fonti di sostentamento: le offerte dei Fedeli. Le elemosine dei poveri del mezzogiorno, finite nelle tasche di Casarini che tronfio, si compiace di aver saldato le spese della separazione coniugale coi soldi ricevuti da Zuppi. Una follia, una miope follia, investire il sudore dei Fedeli praticanti al fine di sradicare orde di uomini dalle loro terre d’origine per catapultarli spaesati in contesti estranei che nemmeno il succedersi delle generazioni riesce a comprendere ed assimilare, rinunciando del tutto a quella che ancora in un tempo passato prossimo, fu la forza e la potenza Evangelizzatrice della Chiesa Cattolica: le Missioni e l’opera di predicazione alla Conversione, bene autentico e sola anima della emancipazione e del progresso civile dei popoli. Tutti. Quanti bimbi africani si sarebbero salvati con i 200.000 euro delle elemosine di Napoli e i 200.000 euro delle elemosine di Palermo se in Vaticano avessimo avuto qualche Prete di buona volontà che non disdegnasse di faticare nella vigna del Signore piuttosto che andare in crociera in mezzo al mare ed abituarsi così bene e ritrovarsi a proprio agio ristretto sottocoperta tra migranti fino a perdere ogni pudore nel denunciare in chat di “rompersi i coglioni” al solo pensiero di dover trascorrere la serata ìn Convento dopo una giornata passata tra Vescovi e Preti? Dobbiamo alle colorite cronache di Continua a leggere

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femminicidi, i corsi di rieducazione sentimentale vanno impartiti ai genitori


Abbiamo riflettuto a lungo e quasi si stava per desistere. Quali parole trovare, quali pensieri che già non sono state scritte e proferiti mille e più volte? Un’altra donna, un’altra ragazza uccisa dall’uomo che non ha saputo governare il suo orgoglio ferito e si è lasciato trascinare nel gorgo orribile dell’istinto animale più basso e feroce, ultima risorsa dei falliti privi di vita, senza amici. Che sia un bel rischio riempiere questa pagina, non c’è dubbio, coi tempi che corrono e gli idioti, uomini e donne, che affollano oramai non solo i social media, ma anche gli schermi delle TV ed i salotti illuminati dal sociologismo d’accatto. Come salvare l’amore tra maschi e femmine se non con la poesia? L’amore struggente, arrendevole, dolce, di stile romantico dal quale le donne escono vincenti e restano sospese nell’olimpo degli Dei, ammirate ed invocate dagli sconfitti. Soffocate nel cuore che riprende a battere piano; che rotto si riaggiusta e sorretto dall’amicizia riprende il cammino della crescita in un’altra direzione, dopo una separazione. Ecco che a soccorrerci arrivano i versi di una delle liriche più belle, scritta, musicata e cantata da uno dei maggiori poeti della canzone pop, Gianni Togni: Continua a leggere

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Papa tentenna

Joseph E. Strickland, è caduto sul campo del dialogo pluralista ad ogni costo. E sì che aveva a lungo esitato Papa tentenna prima di sollevarlo d’imperio. Fatale, però gli è stata una lettera ai fedeli con la quale metteva nero su bianco l’indisponibilità alla rinuncia degli assoluti morali che guidano, o meglio, che hanno guidato la Fede per duemila anni ed oltre. Abbandonata la via della Salvezza, il furore buonista ha finito per travolgere anche il Vescovo di Austin, reo di aver obbedito alla legge morale dentro di sé e corretta la legge canonica sopra di sé. A fatica, l’esercizio di proverbiale prudenza diplomatica sta chiudendo un decennio di regno immanente, nel quale la Fede si è ritratta con pudore, attenta ad includere e non operare alcuna separazione tra il bene ed il male con l’ineludibile corollario di tenere unite le vittime ai carnefici. Proviamo ad immaginare un Leone Magno, pavido, che si astiene e si ritrae di fronte ad Attila: Continua a leggere

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strategia Generale per raddrizzare il legno storto

Se si fosse paracadutato sul Quirinale alla testa della Brigata Folgore, siamo sicuri che avrebbe incontrata minore resistenza di quella portata con ogni media disponibile dalla scalcagnata compagnia di ventura della informazione italiana coadiuvata dalla quinta colonna di copertura del fronte correttismo interno. Con l’onore proprio dell’uomo d’armi invece, il Generale Roberto Vannacci , dopo aver girato il mondo issando il tricolore, fiero della Sua Patria; della Sua famiglia; degli amici al bar; del Suo professore di fisica al liceo citato con una vena di riconoscibile gratitudine; dei Suoi uomini e fedele al Giuramento di servire la Repubblica ed il popolo sovrano, ha preso carta e penna ed è irrotto nella editoria italiana sbaragliando le colonne corazzate delle sante Murgia; dei Cazzullo, dei Saviano; dei Formigli; dei Damilano; dei Giannini; dei Makkox, dei Diego Bianchi e tanti altri bislacchi bellimbusti che imperversano in ogni dove, argomentando il disarmo teorico e pratico dell’intero reggimento di sofisticherie ossessive che da lustri riflettono nelle menti di giovani e meno giovani, modelli sociali, relazionali, economici e di costume estranei ad ogni logica di natura, scientifica e di sviluppo. Il mondo al contrario, giunto alla seconda edizione, è poco meno che una summa di etica e psicologia sociale, scritta con tutta evidenza per esasperazione da questo Generale senza colpe e senza macchie, che potremmo tra qualche tempo considerare probabilmente come l’ultimo erede della gens Giulia. Oggi, che per avere voce in capitolo, al minimo bisogna essere fragili, pigri, arrendevoli, confusi, depressi ed un pò anche vigliacchi. Il mondo al contrario non porta odio e nemmeno rancore per alcuno diversamente da quanto continuano a dire e scrivere infatti, Continua a leggere

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con un motu proprio bergoglio abroga anche il sesto Comandamento

Quella strana coppia che sembra essersi trasferita da Hollywood al Vaticano “proclama che la Cristianità è irrimediabilmente finita“, quindi, salvare anime a suo dire, sarebbe controproducente e pur di darsi un ruolo nel mondo contemporaneo che preferisce autodeterminarsi, meglio che la Chiesa le accompagni  misericordiosamente  all’inferno. Ben oltre la riforma, la spalla del Jack Lemmon d’oltre Tevere, forse dimentico che Gesù è il Figlio di Dio sceso in terra per la nostra Salvezza, si è lasciato prendere dagli entusiasmi sinodali ed a forza di immaginare rivoluzioni di Fede, ha finito per fondarne una ex novo. Addirittura profetizza, per lo stesso Gesù Cristo trasfigurato in rigido teologo, indifferente, insensibile, confuso, privo di stile ed umanità, un bisogno di riconversione alla contemporaneità. Il rischio che può montare a stare troppo sui cellulari piuttosto che sugli Altari, evidentemente, è quello di lasciarsi inebriare dal nuovo corso di civiltà cattolica dove alcuno è tenuto ad intraprendere un percorso virtuoso di redenzione, ma tutti, propriamente tutti sono compresi e possono occupare il posto che ritengono di dover occupare assumendo costumi, comportamenti e modalità relazionali che meglio rispondono ai loro istinti. A maggior ragione quando questi ultimi vengono dalla bassa cintola. Basta poco, che ci vuole, Continua a leggere

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Famiglia queer, bene. Famiglia normale no. Vannacci fatto fuori dal minculpop lgbt+

Non osiamo nemmeno immaginare che cosa avrebbe scritto a commento del MONDO AL CONTRARIO del Generale Roberto Vannacci, Michela Murgia. Di sicuro, però sappiamo che lo avrebbe potuto dire e scrivere senza farsi problema alcuno. La gran cassa dei maitres à penser tre metri sopra il cielo, gli avrebbe tributato ogni onore e gloria. Ebbe infatti da ridire già sul Generale Figliuolo, il commissario che ci guidò fuori dalla pandemia di covid nel 2020 e se la cavo’ egregiamente al vaglio del minculpop. Le divise al comando non gli stavano simpatiche quindi figuriamoci, se le fossero venute simpatiche le divise alla scrivania che osservano, pensano e scrivono. L’esercito in fondo sta lì in Costituzione, in attesa che maturino le condizioni perché si possa sciogliere insieme alla NATO ed affidare la nostra difesa all’ONU dove la Russia gode del potere di veto. Perché no? I pacifisti ad oltranza no border ci credono; e quindi è legge per quelli stessi che disertano il campo di battaglia ucraino e vanno in Tv a sostenere le ragioni della pace Russa. La questione non è di sole stellette e non è nemmeno di poco conto. E’ una questione che investe la libertà di pensiero e la libertà di espressione. Nel clima intimidatorio nel quale siamo costretti, per assurdo, sarebbe stato meglio se il Generale Vannacci avesse fatto fuoco piuttosto che scrivere e pubblicare un libro a sue spese e far conoscere forse anche ai suoi uomini, l’uomo che sta dentro quella divisa; la parte di sé che in servizio evidentemente deve censurare e reprimere per il rispetto della forma e del contegno militare. Se fosse impazzito ed avesse sparato sulla folla, in questo mondo all’ incontrario, non sarebbe stato sicuramente vilipeso come purtroppo è accaduto per aver scritto delle scontate, banali prese d’atto non solamente della antropologia, ma del più generale stato di natura di ogni cellula che popola la terra e che nel corso di milioni di anni si è evoluta e raffinata obbedendo unicamente alle leggi della selezione darwiniana. Invece siamo qui, Continua a leggere

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Vannacci, la pietra dello scandalo

Generale Roberto Vannacci, la pietra dello scandalo,

ma leggiamo che cosa ha scritto:

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non può dirsi Cristiano il pensiero della Murgia, così il Vescovo di Ventimiglia-San Remo

Sia invece il vostro parlare sì, si; no, no. Il di più viene dal maligno. Matteo 5,33-37

Mons. Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia-San Remo, riflette sul significato delle esequie Cristiane in occasione dei funerali di Michela Murgia:

“la defunta si proclamava credente, aveva anche insegnato religione, ma considerarla teologa, mi sembra eccessivo! Il suo contributo culturale in moltissimi casi è stato apertamente in contrasto con gli insegnamenti della Chiesa e della Dottrina Cattolica, in particolare circa la concezione della famiglia e altri argomenti molto importanti quali l’aborto, l’eutanasia e altre situazioni sul genere.
Assicurata la libertà di pensiero e di espressione che sono contrinuti essenziali per il dialogo e l’approfondimento, l’accodarsi ad un coro pressocché unanime di approvazione perchè le esternazioni e le convinzioni di Michela Murgia corrispondono al pensiero oggi dominante non è conveniente e corretto farlo dal punto di vista Cristiano. La Fede e la Dottrina Cattolica, sui temi trattati dalla scrittrice, hanno visioni differenti”… Continua a leggere

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