E’ iniziata la svendita del patrimonio statale

Tutte le volte che si parla di privatizzazioni od alienazione di beni pubblici, i timori che siano i soliti noti a fare un gran bell’affare vengono puntualmente confermati dai magri incassi dell’erario e le speranze di scrollarci di dosso il fardello del debito pubblico con relativi 70 miliardi di interessi pagati cache in tasse ogni fine anno, svaniscono miseramente. Non sono sfuggite alla regola anche le privatizzazioni programmate con la Legge di Stabilità 2011: al via la svendita dei terreni e dei fondi agricoli di proprietà dello Stato che nelle previsioni della vigilia doveva permettere un incasso di 6 miliardi di euro mentre, sommando le cifre delle stime con le quali devono essere messi sul mercato, si raggiunge a stento la miseria di 82 milioni di euro che al debito pubblico fanno letteralmente un baffo! Perché è così alto lo spread tra previsioni e stime? Non c’è bisogno di analisi complesse per comprendere che le lobby dei “compratori” esercitano sugli apparati pressioni e condizionamenti tali da indurre per la quasi totalità dei lotti, apprezzamenti inferiori a 100.000€ praticamente inferiori ai prezzi di mercato di un monolocale a Milano piuttosto che a Roma. Con questo efficace espediente di Legge, come già avvenuto in passato, le proprietà dello Stato aggirano la procedura ad evidenza pubblica e sono letteralmente svendute a trattativa privata dove in pochi si arricchiscono a nostre spese e senza rischio alcuno.

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