Auto ed industria pesante proprio i settori maggiormente sofferenti in questa contingenza economica in Italia, sono i settori maggiormente trainanti che hanno garantito alla Germania un “surplus” di esportazioni tale da farle superare il colosso cinese. La nostra è un’economia competitiva dichiara il portavoce della Merkel, assurdo chiederci di rallentare sono gli altri paesi che devono sforzarsi di raggiungerci. Il rischio default a settembre sta facendo però maturare un altro sconto sul debito della Grecia che oramai è per la quasi totalità nelle mani della BCE e nel portafogli degli Stati europei. Un boccone amaro per la Germania che considera la Grecia incorregibile e già fuori dell’euro: NON ha privatizzato alcuna azienda, NON ha licenziato alcuno nel pubblico impiego, ha un’evasione fiscale scandalosa su livelli maggiori di quella italiana considerando che solamente 15mila soggetti dichiarano redditi maggiori ai centomila euro. Si calcola in 40Mld all’anno l’evasione equivalente a circa il 20% del PIL. Il punto sullo stato dell’Unione Europea si chiude con la Spagna che ci cede il passo aspettando che sia l’Italia per prima a chiedere gli aiuti ai fondi salvastati. La Spagna NON vuole capitolare, non vuole sottostare al severo memorandum europeo ed ha sospeso la procedura di richiesta d’aiuti che vorrebbe fosse posta in essere unitamente all’Italia in maniera tale da restituire ai mercati l’immagine di un evoluzione inevitabile della situazione per l’intera area mediterranea della zona euro. Insomma, mal comune mezzo gaudio, Monti però ha ribadito a Bruxelles che l’Italia ce la farà da sola senza aiuti!
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