Ratzinger ha fatto Santo Wojtyla

Joseph Ratzinger ha passato la Croce. Non ha voluto percorrere fino in cima il suo Calvario di Vicario di Cristo in Terra. Anziano ma sano come tanti Papi, con la sua rinuncia ha proclamato di fatto la Santità di Karol Wojtyla, gl’ha apposto il Sigillo Divino. Pentitevi, convertitevi perché un giorno verrà il Giudizio di Dio. Urlò senza voce Giovanni Paolo II, viaggiò senza gambe Giovanni Paolo II, scrisse senza occhi Giovanni Paolo II, lottò senza più mani Giovanni Paolo II. Fece il Papa, guidò il Suo gregge, non rinunciò mai anche quando non aveva più forza fisica per cacciare i mercanti dal Tempio. Ratzinger non è stato un rivoluzionario come scrivono in tanti, i mercanti li ha lasciati a bivaccare nel Tempio, gli è bastato scusarsi. Si è arreso, non è morto per la Missione che la Chiesa gli aveva affidato, ha scaricato sul suo successore il compito di Riformarla, di Rivoluzionarla cioé, semplicemente, di riportarla al Vangelo: povera, fuori dai vizi, lontana dal potere, candida e forte come la voleva Wojtyla, come la sognava Papa Luciani, come la pensò Papa Giovanni XXIII suoi predecessori, tutti vecchi, malati, morti in Croce per la Salvezza dei Cristiani. La stessa Elisabetta II, coetanea di Benedetto XVI e capo della Chiesa Anglicana NON si è mai sognata di girare le spalle ed andarsene. Eppure di scandali ne ha visti. La Chiesa Cattolica che ci lascia Ratzinger è sporca di troppa “spazzatura” che lui conosce ma non ha voluto prendersi la responsabilità di mondare. Un danno gravissimo che getta milioni di anime nel dubbio senza speranze. Ci auguriamo che alle 20,01 del 28 febbraio cada l’oblio e non si assista alla rincorsa per l’esclusiva, alla ennesima recenzione per siffatta teologia. Chi scende dal suo Calvario, NON ha più nulla da insegnare.