Sono solo una farfalla passata ad annunciati una condanna, fai attenzione BCE che stiamo arrivando per riprenderci le nostre vite perché non hai pagato ancora il tuo debito. Si chiude con un avvertimento il messaggio di Josephine Markmann, alias Josephine Witt lanciato alla conferenza stampa di Mario Draghi. Non bisogna giocare con le nostre vite, non sono fiches, ma persone. Le nostre vite non possono essere vendute e devastate scrive nel volantino Josephine, la giovane attivista freelance dei diritti umani che ha portato l’attacco al cuore della moneta unica a colpi di coriandoli. Possediamo le nostre vite, sarà il grido di battaglia per contrastare lo schiacciante potere di polizia monetaria della BCE, non accetteremo il tuo racconto folle e se continuerai ad esercitare un’egemonia autocratica
piuttosto che a servire i popoli europei, la nostra protesta diventerà sempre più forte e radicale ed il tuo debito aumenterà pericolosamente. Questa è un’istituzione illegittima, non può bastare una conferenza stampa per renderla democratica… La bella Josephine precisa di non avercela col Governatore Draghi, ma con l’istituzione BCE. Forse ha compreso che a renderla illegittima sono le condizioni dettate dalla Cancelleria di Berlino ed i vincoli operativi imposti dalla BUBA. Dobbiamo avere fiducia nei giovani, sono molto più intelligenti di quanto possano sembrare. Saranno loro a costruire l’Europa che noi vecchi marci e corrotti con un retaggio ideologico che inevitabilmente ci condiziona, non riusciamo ad immaginare unita, forte e solidale coi suoi popoli. Sono anche coraggiosi questi giovani, vanno a sfidare e combattere il nemico nel loro stesso campo di battaglia senza riserve. Ciao Josephine, il tuo talento ci sarà di grande aiuto:
cerca in Blogaccio
-
blogaccio web engine
Commenti recenti
- caesar su strategia Generale per raddrizzare il legno storto
- Fantaramus su strategia Generale per raddrizzare il legno storto
- Piera su Napoli, scudetto di rito ambrosiano per un capitalismo familiare globalizzato
- Pasquale Falco su Troppi immigrati, da tutta l’Italia un GRAZIE a Peppe Barra!
- Pasquale Falco su Troppi immigrati, da tutta l’Italia un GRAZIE a Peppe Barra!
articoli più letti
- De Magistris pensa al nuovo partito nel frattempo… A Giggino NON va proprio di fare il sindaco lui,… (1.001)
- Merkel ha tastato le palle di Draghi, ora tocca a… Draghi ha sfidato la Merkel ed ha buttato giù i… (990)
- Le vignette rivoluzionarie che danno da vivere a Vauro Quanto guadagna Vauro con le sue vignette tra giornali e… (941)
- Pino Daniele, nero del tutto ...e quann' passa chistu ferry boat ca luntano ce porta… (937)
- Verdini innamorato pazzo, soccorre la Taverna Come sta il Movimento 5 Stelle? Difficile rispondere, di sicuro… (912)
-
daily – Sul pianeta indebitato (dedicato al papato)
http://dai.ly/x2mzvh9
Tutto il pianeta è super indebitato. Ma con chi? Con gli abitanti di Venere? Il fatto che il debito pubblico debba essere ripagato è diventato un dogma sostenuto perfino da sedicenti steineriani (che Rudolf Steiner avrebbe chiamato UOMINI-LOCUSTA)!
Questo video è dedicato alla gerarchia cattolica e soprattutto al vescovo di Roma Bergoglio.
O “bergoglioni”, anziché continuare dal pulpito con la vostra amorevolissima politica del pugno, perché non insegnate al mondo – in quanto esperti di umanità – come attuare e adottare una moneta per l’uomo, cioè una moneta credito in luogo dell’attuale moneta debito?
Nel corso della storia, decine di Paesi hanno rifiutato con successo di pagare debiti dei quali i cittadini non erano responsabili. Lo strumento offerto a tal fine dal diritto internazionale è la nozione di detestabilità (o di odiosità) del debito, basata sui seguenti tre pre-requisiti:
1) Il governo consegue il prestito senza consapevolezza né consenso dei cittadini;
2) Il prestito è utilizzati per attività di cui non usufruisce la cittadinanza;
3) I creditori sono disinteressati a questa situazione pur conoscendola.
L’espansione degli Stati Uniti si confrontò con la necessità giurisprudenziale della nozione di “debito detestabile” (o di debito odioso) fin dal 1898 perché, coi territori occupati e annessi, acquisiva anche il conto lasciato dai regimi coloniali precedenti!
Dietro la maggior parte di esempi degli ultimi tre secoli di “debito detesatabile” vi furono sempre gli Stati Uniti come super-potenza in ascesa.
Così nel 2002, la Casa Bianca preparò i piani d’invasione dell’Iraq per il “giorno dopo” la deposizione di Saddam Hussein e, sapendo che sarebbe stata chiamata a regolare il debito iracheno, ne rilevava, attraverso un gruppo di lavoro segreto, la detestabilità, al fine di bloccarne i pagamenti, col pretesto che gli iracheni non potevano essere chiamati a pagare un debito, acquisito dal regime deposto.
Nessuno però a Washington vuole oggi sentir pronunciare le parole “debito detestabile” o “debito odioso”.
In verità, ogni regime politico che non si apre a questa giurisprudenza, dimostra di essere MAFIOSO, perché la logica vuole che anche ogni tassa “una tantum” (come ad esempio fu l’ICI, poi divenuta IMU), scaturita dalla statale “economia di deficit”, non possa che essere dichiarata DETESTABILE. Quindi NON DA PAGARE.
Riassumendo a grandi linee l’esposizione dell’emerito giudice e costituzionalista argentino Salvador M. Lozada il significato di “debito detestabile” o “debito odioso” (dal film documentario “Diario del saccheggio” di Fernando Ezequiel Solanas) si può dire che le tre principali caratteristiche che il debito deve possedere per essere dichiarato “detestabile” e quindi insussistente sono: 1°) Il governo deve aver conseguito prestiti senza che i cittadini ne fossero consapevoli e senza aver chiesto un assenso esplicito (in Svizzera, ad esempio, è obbligatorio il referendum per approvare spese oltre un certo importo); 2°) I prestiti devono essere stati utilizzati per attività che non hanno dato benefici alla comunità nazionale/locale; 3°) I creditori devono essere al corrente di questa situazione e non manifestare alcun interesse verso i cittadini dello stato “indebitato”. Per esempio, in Islanda i banchieri responsabili del crack furono arrestati e messi in prigione, noi italiani li abbiamo invece eletti presidenti del consiglio con la benedizione della chiesa cattolica e dei partiti di destra, di centro e sinistra!