Politicamente scorretti per non sfoderare le spade

Una nuova classe dirigente capace di assumersi le proprie responsabilità e decidere con fermezza per il bene comune è diventata una necessità ineludibile anche perché si osserva un corpo sociale disorientato e bloccato. Se i nostri padri e più ancora i nostri nonni avessero nutrito i dubbi dei NO-TAV ad esempio, od avessero ostacolato la costruzione delle infrastrutture autostradali, energetiche, ferroviarie, di telecomunicazioni, l’Italia sarebbe rimasta ferma in una condizione di regresso economico ma soprattutto le diverse realtà locali della penisola non avrebbero avuta alcuna possibilità d’intergrasi ed intessere quella rete di sviluppo interdipendete che l’hanno portata a raggiungere le nazioni ad economia avanzata. Una rivoluzione delle coscienze non è più rinviabile ed è un compito che la scuola dovrebbe assumere tra i suoi programmi per scongiurare che si finisca a sfoderera le spade come c’ammoniscono i recenti avvenimenti nei paesi delle costa meditterranea. Un nuovo modello educativo che sia la premessa per selezionare una classe dirigente matura che non viva per sé ma, che si metta al servizio della nazione senza chiedere prerogative e privilegi insopportabili. Nascerà da queste basi anche una nuova imprenditoria consapevole che sappia coniugare il necessario sviluppo con i temi della difesa del territoria e dell’ecosistema.

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