L’utopia raccoglitona

Non hanno avuto scelta, non hanno colpe, hanno dovuto distinguere tra le istanze delle legalità, e i portatori degl’interessi condizionati dalle cricche più o meno occulte. Hanno creduto di scegliere la trasparenza e si sono ritrovati nella babele dell’approssimazione assemblearista. Guardate questo signore che gioca a nascondere la monnezza e continua a chiedere ad altri le soluzioni che però non gli piacciono per la sua città . Archiviate questa Delibera, la n. 739-2011 tra i vostri files, l’ha ispirata e scritta di pugno, alla prossima crisi rifiuti saprete dove portare il rusco. Finanche Vendola s’è stufato: qui nessuno è fesso gli ha detto chiaro il campione della solidarietà per gli oppressi. A che gioco giochiamo? Io le vostre schifezze non le brucio, le rispedisco indietro come ho già fatto. Questo signore ha fatto dell’ utopia raccoglitona la religione di un’Amministrazione che tante speranze di risveglio morale aveva indotto trasversalmente agli schieramenti. Gli studi condotti dal prof. Paolo Bidello ci dicono che la differenziata non è risolutiva, che il riciclo perpetuo dei materiali NON esiste scientificamente, che la qualità della raccolta è inversamente proporzionale al suo incremento e che la parte più cospicua di essa va trattata, che non c’è via alternativa da seguire all’incenerimento ed alle discariche per le parti residuali. In una città normale, con una popolazione matura e non culturalmente suggestionabile, un Komeinista non avrebbe trovato ascolto.

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