Governo comunista che vive a scrocco quello greco, i tedeschi non pagheranno

vignetta-header-sfondo-Merkel beve per dimenticare uscita GreciaE’ trapelato che  Schaueble il disabile più potente d’Europa, ministro delle finanze tedesco che governa di fatto l’intera zona euro, abbia già dato  mandato ad un gruppo di esperti di studiare un meccanismo di tutela degli altri paesi UE dal default greco. Sono andati falliti infatti, anche i negoziati di quest’ultimo fine settimana tra i creditori istituzionali ed il Governo di Alexis Tsipras, ora resta una sola ultima possibilità per trovare un accordo che riapra le linee di credito alla Grecia: l’euro gruppo del 18 giugno. Abbiamo finito la pazienza, ha detto il vice cancelliere socialdemocratico  Sigmar Gabriel, non vogliamo più essere presi per il naso, le famiglie tedesche non pagheranno per le promesse elettorali del governo comunista greco. Le “tesi di aprile” di Syrisa non contemplano la riforma delle pensioni, l’innalzamento dell’IVA, un ritocco all’avanzo primario del 1% come invece chiedono i governi dell’eurozona per sbloccare i prestiti. Forse è il caso di ricordare che il fallimento della Grecia porterebbe via quaranta miliardi prestati dall’Italia per la costituzione del fondo salva stati. All’inizio della scorsa settimana, ben prima dunque del vicecancelliere tedesco, era stato Yoram Gutgeld il consigliere economico di fiducia di palazzo Chigi a perdere la pazienza. La Grecia vive a scrocco coi nostri soldi, aveva detto in buona sostanza quello che oggi è anche commissario alla revisione della spesa: “vorrei ricordare se qualcuno l’avesse dimenticato, che la Grecia vive coi soldi prestati dai contribuenti italiani ed europei. Che quei soldi non vengono dalle banche, ma sono i nostri soldi. Che ancora per qualche anno la restituzione è congelata. E vorrei ancora ricordare che il costo per la Grecia di quel prestito equivale ad appena due punti di PIL mentre l’Italia spende il doppio ogni anno per onorare il suo debito”. Evidentemente sono Tsipras e Varoufakis a non comprendere che ad essere insostenibili politicamente sono le loro di richieste, proseguiva l’italo-israeliano consigliere economico Gutgeld. I toni come si può notare hanno abbandonato ogni cautela diplomatica e tutto lascia presagire che le reni della Grecia non si metteranno più a posto…

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