Dobbiamo pagare il canone per Ferrara

Questa sera, per l’ultima volta su rai2 Santoro s’è infuriato. Ha risposto ad una provocazione di Castelli che si diceva stufo di pagare il canone rai per ascoltare Travaglio, come meritava: alzando i toni fino all’indice dell’indignazione. Seguendo il ragionamento di Castelli una parte di telespettatori potrebbe rivendicare il diritto di non pagare il canone per ascoltare le miserie di Giuliano Ferrara o non assistere ai TG sottovuoto di Minzolini. Santoro ha rinfacciato a Castelli che la sua trasmissione ha incassato 15 milioni in pubblicità che sono serviti a finanziare altre trasmissioni del servizio pubblico. L’accusa di faziosità verso la sua maniera di fare informazione è mossa dai liberi servi unicamente perché NON hanno protagonisti televisivi abili da poter contrapporre con uguale efficacia presi come sono dalle urgenze non della verità ma di un’unica verità indifendibile che non trova ascolto e mercato. La sensazione che si è colta non è sola quella del vento che cambia ma degli argomenti che mancano

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