Corte dei Conti: Tremonti taglia gl’investimenti NON la spesa pubblica

Il rapporto 2011 della Corte dei Conti sul Coordinamento della Finanza Pubblica ha sottolineato come la riduzione della spesa pubblica operata con le misure di rigore di Tremonti sia da imputare per il 50% ai tagli lineari agl’investimenti perché la spesa pubblica corrente in realtà esce ridimensionata solamente del 4%. Aggiustare i conti riducendo la presenza dello Stato, visione tipica della destra conservatrice anglosassone, non aiuta ad uscire dalla crisi economica che invece come messo in evidenza dal rapporto della Corte dei Conti, necessita di un incremento della crescita la quale, contrariamente a quanto pensano i mercatisti, difficilmente è spontanea. L’esperienza c’insegna che può essere indotta con giuste politiche economiche e fiscali che stimolino la domanda. Per farla breve, anche in vista delle prossime manovre che dovranno portare al pareggio di bilancio come richiesto dalla UE, se si continua unicamente a tagliare senza spostare il prelievo dal lavoro, sulla rendita parassitaria, i consumi NON aumenteranno mai e così la produttività e di conseguenza il gettito.

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