Controlli fiscali, sotto il Garigliano niente!

Ancora controlli della Guardia di Finanza. Bene. Recuperare l’evasione è diventato un’esigenza avvertita da tutti quelli che adempiono i loro doveri verso lo Stato ed è il solo mezzo che ci permetterà di pagare di meno soprattutto, lo sperano i lavoratori dipendenti e pensionati, categorie di contribuenti sulle quali grava il maggior peso. Ma vogliamo capire perché i blitz della Guardia di Finanza NON scendono al di sotto di Roma? Perché NON si va con altrettanta certosina azione a frugare nelle aree dove l’illegatà è a vista diffusa? Perché NON si opera con al stessa solerzia in quelle zone franche ben note dove l’economia in nero, il falso, l’evasione contributiva e fiscale costituiscono le regole che tengono in piedi il sistema degli sperperi e dell’assistenzialismo? Le famiglie del sud si reggono e sopravvivono sotto il ricatto dell’economia sommersa che arricchisce pochi e depreda lo Stato perché attinge, drena e non restituisce quanto dovuto. Blitz nelle pizzerie e nei negozi di Napoli, Bari, Palermo sarebbero oltremodo deterrenti e probabilmente indurrebbero il doppio vantaggio: rilanciare il sud ed abbattere il debito prodotto dallo Stato sperperone. Procedendo con i controlli unilaterali, si alimenta la tensione sociale verso il meridione d’Italia e si finisce per favorire il populismo leghista aspetto non secondario questo.

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