Napoli, i rifiuti della legge uguale per tutti

C’eravamo riproposti per qualche settimana di non scrivere sulla crisi dei rifiuti di Napoli, di aspettare gli eventi, di sperare ed attendere qualche rimedio alla catastrofe nell’immediato per poi ritornare con la prospettiva di soluzioni strutturali e definitive ed invece, De Magistris il bello, ci costringe a “scassare” il nostro proposito a tutela della salute dei nostri nervi. Sui roghi c’è la mano della camorra, afferma sicuro. Bene, bravo. Solo lui poteva immaginarlo. A Napoli agiscono le organizzazioni malavitose in maniera pervasiva in tutti settori economici. Bisogna combatterle e sconfiggerle. NON si può escludere però che alcuni cumuli siano stati bruciati da cittadini indignati, stanchi ed appestati dal puzzo nauseabondo di sacchetti che impietosamente attendono in strada di trasferirsi in altre regioni per chiudere il loro ciclo naturale e tornare alla terra, bruciati dai termovalorizzatori. Perché è questo il destino che le genti del nord Italia riserva ai poveri sacchetti del pattume a Milano, Bologna, Firenze come a Berlino, Vienna, Londra, Parigi. De Magistris e la sua accolita di comitati indignati per un posto nella monnezza, dicono di no. A Napoli la monezza dev’essere rispettata e non va bruciata, mirano a far chiudere finanche il termovalorizzatore a fasi alterne di Acerra; completato in tutta fretta nel 2009 e nato con difetti congeniti però almeno riesce a liberarci di qualche lercia tonnellata, non è sufficiente ma, è già qualcosa di concreto e reale in attesa di costruirne un’altro com’è scritto nella Legge. “Bisogna verificare anche quello che abbiamo ereditato – ha dichiarato il sindaco – e se tutti stanno facendo quanto è previsto dalla legge. Credo che l’inchiesta della Procura sia un fatto positivo”. Più che positivo, l’intervento della Magistratura per far rispettare la Legge è doveroso, sacrosanto il rispristino della legalità, tutti i cittadini devono rispettare le leggi compreso i sindaci, i neosindaci, gli eletti a furor di popolo. Dunque ci chiediamo perché De Magistris il bello si circonda di comitati antidiscarica e NO Inceneritore quando queste sono soluzioni perfettamente legali, previste per affrontare e risolvere definitivamente la ventennale crisi rifiuti in Campania e rendere autonoma la città di Napoli nello smaltimento. Ci chiediamo perché De Magistris il bello, De Magistris il migliore apre il suo discorso d’insediamento in Consiglio Comunale pressappoco ribadendo: “finché sarò Sindaco io, l’inceneritore di Napoli est non si farà”. Ma è previsto da una Legge dello Stato che anche il migliore è tenuto a rispettare. Serve per risolvergli il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. E’ noto al migliore che c’è una gara in atto bandita dalla Regione Campania per assegnare l’appalto della costruzione del secondo incenitore di Napoli ed è certemante noto anche a lui che annunciare ogni ricorso possibile al fine di bloccarne la costruzione da parte dell’eventuale vincitore della gara costituisce una pratica di turbativa d’asta col rischio che questa vada deserta perché disingentivata. La legge è uguale per tutti, per Berlusconi come De Magistris, per Caldoro come per i comitati del teniamoci la monnezza tanto penseranno l’Emilia e la Toscana a bruciarla mentre a Napoli vivremo in verdi prati e fresche acque.

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