Non restano che i forconi per difendere internet

forconiLa ricchezza di internet sta per finire dal 31 marzo 2014 infatti, almeno in Italia, l’impoverimento progressivo della rete sarà garantito dall’anacronistico regolamento censorio adottato dall’AGCOM, l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni a tutela del diritto d’autore in rete. L’attività repressiva di rimozione dei contenuti non sarà avviata d’ufficio, ma procederà su istanza dei titolari dei diritti che si ritengono violati. L’avvio del procedimento sarà notificato al gestore di servizi ed all’uploader che ha cinque giorni per rimuovere i contenuti e vedere il procedimento archiviato diversamente, al termine dell’iter, se non provvede alla cancellazione gli atti saranno trasmessi alla polizia giudiziaria. E’ il primo caso verificatosi nel mondo libero e civilizzato, che una Autorità Amminstrativa si arroga poteri giudiziari decretando il depauperamento e la inevitabile desertificazione di un mezzo di comunicazione universale ed interclassista fondamentale per la trasmissione dei saperi, delle informazioni, del confronto pacifico tra culture. A produrre opere digitali rimarranno solamente i grandi potentati editoriali. Basti pensare che l’inibizione ad utilizzare contenuti terzi nei propri elaborati non si limita a testi, foto, video, ma addirittura è fatto divieto di linkare cioè, di collegare in pratica un ragionamento scritto, un articolo, un post, un commento ad un contenuto esterno che si configura in fin dei conti come una sorta di moderna bibliografia. Un Link è semplicemente bibliografia, ignoranti matricolati in discipline digitali profumatamente stipendiati con le tasse di noi tutti cittadini, piegati da mille problemi ed ora mortificati nel pensiero e nell’espressione dalla vostre regolamentazioni nate vecchie per un mondo che non esiste più e che solo in Italia continua a sopravvivere grazie ai privilegi di una casta che non affronta le grandi questioni generali, ma si attarda a limitare le libertà nell’illusione di riuscire a perpetuarsi. Martusciello_Antonio_e_Berlusconi Cardani, Posteraro, tra i campioni che hanno partorito un simile aborto democratico troviamo un uomo di Pubblitalia, un certo Antonio Martusciello noto porta voti di Forza Italia in Campania, nominato da Berlusconi all’Autorità a garanzia che la concorrenza di Ski non travolgesse le sue TV. Invochiamo i forconi perché ci aiutino a spazzare via questa classe di vecchi compromessi coi poteri occulti lerci e puzzolenti perché possano restituire l’Italia tutta intera agli italiani onesti e laboriosi, creativi e letterati, scienziati, lirici ed appassionati.

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2 risposte a Non restano che i forconi per difendere internet

  1. Fabio scrive:

    Bhe! che dire siamo in “Italia” e questo purtroppo non per noi italiani… per quanto mi riguarda al 31/03/2014 sospenderemo i ns. servizi di aggregazione notizie, non vorremmo mai che per guadagnare pocho ci trovassimo sanzioni enormi. La cosa mi rattrista per le ore lavoro spese e per un progetto in cui ancora credo.
    Domanda per Caesar cosa faresti se tu avessi un’aggregatore di notizie? Grazie
    Fabio

    • caesar scrive:

      Resistere, resistere, resistere ed aspettare come prevede il regolamento stesso dell’AGCOM, la notifica per la rimozione selettiva dei post che dovessero essere oggetto di diffida per violazione dei diritti d’autore ed in ogni caso, attendere la conclusione dell’iter procedurale con il quale la censura diventa esecutiva solo allora, provvedere a rimuovere i contenuti oggetto del contendere per NON incorrere nelle sanzioni pecuniarie. Tanto ad avviso di chi scrive per diletto che precisa: NON avere alcuna competenza specifica né di ordine giuridico, né professionale. Una riflessione viene però spontanea: in una nazione che patisce una grave crisi di crescita come l’Italia, pensare che la sua classe dirigente sia impegnata ad annientare tantissime iniziative sul modello di ultimoranotizie.it che comunque permettono agli ideatori e curatori di trarre un reddito anche minimo e complementare promuovendo con mezzi innovativi gli stessi “prodotti” che si sostiene “violati”, al comune cittadino procura un’irritazione immediata che dovrà trovare necessariamente un canale di espressione anche politica. Il primo potrebbe essere quello di scrivere ai deputati del M5S membri della Commissione Cultura competente in materia di editoria e diritti d’autore, sappiamo che sono sensibili alla materia, proviamo a richiedere loro quali iniziative idonee ritengono di mettere in campo per cancellare gli effetti del Regolamento AGCOM e gli emendamenti di Boccia che pretendono di fare del “link” e dell’“embedded” dei servizi a pagamento, di seguito le loro e-mail: marzana_m@camera.it, battelli_s@camera.it, brescia_g@camera.it, dibenedetto_c@camera.it, duva_f@camera.it, gallo_luigi@camera.it,
      vacca_g@camera.it, valente_simone@camera.it
      Lanciare più di una petizione su http://www.change.org/it per il ritiro del Regolamento AGCOM e la cancellazione delle norme introdotte dal deputato PD Boccia marito della Di Girolamo (PDL) nel prossimo Decreto “destinazione Italia”. Fiduciosi, restiamo a vedere che cosa succede. Possiamo inoltre aprire le home page dei nostri siti e blog con un’unico avviso che richiama al pericolo di desertificazione della rete e di omologazione all’informazione orientata dai grandi gruppi editoriali.
      In bocca al lupo, teniamoci in contatto.

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