Lega, la manovra che verrà

Ciò che pensa la base è esattamente ciò che il gruppo dirigente ritiene sia giusto per la Lega dice Reguzzoni e il popolo verde spinge per abbandonare al suo destino Berlusconi ed impedire che la Lega si sfaldi, questo è l’avviso che i militanti hanno affidato alle schede lasciate cadere nell’urna dei referendum. Ma non basta, si paventa l’ipotesi che Bossi lasci la direzione del movimento ad un triunviro per diventare il padre nobile, il consigliere spirituale insomma che esce di scena prima di perdere ogni cosa. La Lega NON ha gradito nemmeno l’eredità del trota che Bossi intendeva lasciare al movimento: le intelligenze e le capacità non sono proprietà e beni che si ereditano e forse, certi bizantinismi la Lega riuscirà a risparmiarceli. Intanto sta per arrivare una manovra da 45 Miliardi che dovrà azzerare il deficit entro il 2014, il decreto avrà collegata la riforma fiscale che prevede tra gli enti inutili da tagliare anche alcune provincie cosa che evidentemente la Lega mal digerisce soprattutto perché tra le provincie da tagliare molte sono amministrate dai “padani”. Questa si preannuncia come la seconda sforbiciata agli apparati statali dopo quella del DL 78/10. Un’ulteriore stretta si prevede anche per il pubblico impiego con tagli ulteriori da due miliardi insomma un bel guaio per la Lega che vorrebbe trasferire alcuni ministeri al nord e quindi fare assunzioni per padanizzare gli uffici statali tradizionalmente ben stretti nelle mani della burocrazia terrona mal digerita dai Lumbard che hanno scoperto da alcuni anni anch’essi le bontà di un lavoro alle dipendeze di Roma ladrona. Merito della crisi.

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