Grillini, da controllori a controllati dalla politica

vignetta-pdArrivati in Parlamento per tenere tutti sotto controllo, ieri al Senato i grillini sono finiti sotto il controllo della politica. Con una mossa astuta Bersani li ha costretti nell’angolo a compiere scelte obbligate facendo saltare in un colpo solo le fragili certezze di una architettura movimentista costruita pazientemente in rete per anni, ma che in aula si è aperta come una scatola di cartone al primo calcio. Innanzitutto, si sono riuniti a porte chiuse malcelando le forti tensioni tra le anime diverse del movimento in evidente contraddizione col principio di trasparenza che voleva ogni decisione dei gruppi presa alla luce delle webcam. In secondo luogo, l’ingenua eterodirezione ha ottenuto il solo risultato di relegare 6 milioni di voti all’irrilevanza se si confronta alla furbizia di una vecchia ciabatta parlamentere come Vendola che col suo misero 3% s’è preso la Presidenza della Camera. Infine, un movimento nato come alternativa di sistema ha finito per certificare col voto di ieri al Senato, di aver fatto selezionare da una minoranza attiva in rete con le parlamentarie, un gruppo nutrito di parlamentari dichiaratamente di sinistra nonostante Grillo aborrisca le differenze tipiche in politica tra destra e sinistra. Il rischio che al voto palese di fiducia sul nuovo Governo il gruppo faccia arrivare un sonoro vaffa… fino a Genova, NON si può escludere e così comicamente si potrebbe chiudere l’avventura del comico in politica.

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