vivere a Napoli, costa più che a Milano

Il titolo di questo post forse è semplicisticamente esemplificativo, ma di sicuro l’affermazione che si ricava leggendo una rilevazione comparativa fatta da Panorama ha sorpreso anche noi quando abbiamo aperto il settimanale e gettato lo sguardo alla colonna “totale” del carrello della spesa : vivere a Napoli costa più che a Milano e non ci riferiamo ai tributi locali di cui abbiam già scritto e segnalato in numerosi altri articoli, la rilevazione si riferisce come si può osservare, al conto della spesa. I totali sono quelli che recano gli scontrini fiscali alla cassa del supermercato. Tanto per intenderci e spegnere sul nascere ogni possile polemica: non c’è obiezione e luogo comune che tenga, impossibile pensare di evadere o fregare in nero lo Stato, in questo caso gli stessi prodotti acquistati a Napoli costano più che a Milano. Certo, come sottolinea lo stesso settimanale la rilevazione non è scientificamente esaustiva, ma sicuramemte è indicativa di un andamento generale: sui prezzi incidono elementi contingenti quali la logistica, la minore concorrenza per numero di fornitori; quando si dice il mercato e l’importanza delle infrastrutture. All’uomo della strada che volesse tirare le somme non resta che costatare: se a Napoli pago la tariffa Tarsu più alta d’Italia, l’Imu è al massimo e magari gli affitti non sono registrati, spendo di più per fare la spesa, i ticket sui medicinali e gli esami sono gravati dal deficit regionale, le addizionali Irpef sono al massimo per lo stesso motivo dei ticket, la RCA è proibitiva, i servizi di trasporto sono praticamente inesistenti, la città è sporca, le occasioni di lavoro sono riservate agli amici ed agli amici dei votanti quasi quasi, mando al diavolo il sole, il mare sporco, la pizza, il mandolino ed il buon cuore e me ne frego della nebbia: mi trasferisco a Milano dove magari mi posso curare e trovare un letto in ospedale accanto a quello dell’Umberto che per fortuna, sta meglio di noi…