Lo spread riprende fiato ed i partiti ricominciano a spendere e spandere

Lo spread non a fatto in tempo a farci riprendere fiato che già i partiti sono ritornati a spendere e spandere ricucendo i tagli della revisione della spesa in discussione e rispolverando quel manuale cencelli che foraggia le clientele nei collegi elettorali: fondo per la tutela dell’ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio, altrimenti noto come legge mancia 2.0. A svelarci il fiume di denaro che deputati e senatori indirizzano verso le clientele che garantiranno loro la rielezione, è la Corte dei Conti. Noi ci siamo accollati il risanamento a forza di tasse e loro, in vista delle elezioni, hanno ripreso cheti, cheti a buttare i nostri sacrifici dalla finestra per “salvare” i destini dell’aeroclub, dello Yachting Club, dell’Università Telematica, della cultura contadina, dei sentieri dei monti Lattari, del libro parlato ecc. ecc. senza distinzione da nord a sud con la solita solerzia dissipatrice mascherata da sostegno per lo sviluppo che nel corso degli anni nessuno ha mai visto. Qualcuno però ha letto la relazione della Corte dei Conti e sembra abbia fatto approvare un ordine del giorno per dirottare questo fiume carsico di fondi occulti sui terremotati dell’Emilia che ne avrebbero davvero bisogno. Staremo a vedere se accadrà, restiamo scettici. Si avvicinano le elezioni e la politica sa bene che se non si lubrifica la democrazia, la gente potrebbe finire per dare un voto d’opinione in tutta coscienza ed il sipario potrebbe chiudersi per non aprirsi mai più con l’aiuto della crisi e degl’eurocapricci

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