Un 25 aprile di pene da cancellare che nessuno sconta

Liberi tutti. Furfanti, radicali, tutti in piazza per l’Italia libera dall’oppressione giustizia. Tra prescrizioni e pene attenuate più nessuno va in galera e quindi, giustizia per quei fessi che non sono riusciti a farla franca: amnistia gridano i radicali. Uscite dalle case, dormite dove vi pare, lottiamo per i diritti umani di corrotti e concussi: li vogliamo fuori dalle loro ville prigioni, ritornino liberi di praticare soprusi senza né obbligo di firma, né quella pena di lavorare per la pubblica utilità. Trattamenti inumani è proprio il caso di urlare, con una condanna a tre anni si finisce in Comune seduti su di una panca a far festa come fosse un servizio sociale di pubblica inutilità. Tutte qui le pene dell’ingiustizia italiana che si vogliono pure amnistiare. Dai fannulloni ai fallafranca statali più alcuno è disposto a pagare i suoi debiti con la società: fottiamo i padroni! Se tutti stan zitti bastano sette anni per tramutare i proscritti in prescritti come farfalle libere di sognare un mondo migliore di raggiri e furbizie per la gioia di liberali, liberisti, democratici, cornuti e lacché.

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