Qui gatta ci cova

Non ha più la maggioranza ma NON si dimette subito, vuole scrivere l’ultima finaziaria con le misure imposte dalla UE, fondamentale approvarla dice. Appena ieri però è stato fondamentale correre a casa per saggiare le condizioni dell’azienda di famiglia tradendo i reali motivi per i quali ha retto le sorti dell’Italia: salvarsi dalla rovina. Come se il destino dell’Italia coincidesse con quello della sua impresa. Un errore imperdonabile che gli italiani NON dovranno più commettere nella loro storia, quello di farsi abbindolare ed eleggere capo del governo un riccone. Un uomo che ha considerato lo Stato alla stregua della sua bottega è capace di ogni realizzare anche il più spregiudicato disegno di rottura delle prassi per cui non c’è da fidarsi. Concedergli tempo per rimettere ordine nella sua agenda e riallacciare legami e rapporti che sembrano al momento lacerati potrebbe rivelarsi una mossa ingenua. Lo ha già fatto, gli è bastato un mese per comprare nuovi mercenari e ricompattare una maggioranza che solo sulla carta sembrava dissolta.

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