Albertini, il signor Bonaventura del PDL

Gabriele Albertini, europarlamentare per due volte sindaco di Milano, un pò come il signor Bonaventura, indica al PDL una via d’uscita: è un partito in declino perché ha fatto dell’attacco della Magistratura a Berlusconi lo scudo del malaffare che serpeggia tra le sue fila. Manca di un codice etico ed è imbarazzante vedere i suoi vertici colpiti da accuse infamanti come quella di collusione con la mafia. Dopo il caso Cosentino schermato dal Parlamento che impedisce ai Tribunali di usare le intercettazioni come fonte di prova della collusione con la camorra, la Lega non poteva ingoiare altri rospi ed ha votato per l’arresto di Papa altro deputato campano del PDL. Gl’interrogativi posti da FINI prima dell’espulsione restano ancora validi e senza riposta fino ad ora, continua l’ex sindaco di Milano: NON c’è confronto interno nel partito, le nomine sono calate dall’alto come è stato anche per Alfano. Un leader però NON si seliziona per nomina, è il corpo elettorale che lo sceglie dandogli più voti di tutti. Parole chiare queste di Albertini che indicano a Berlusconi la via per far uscire dalla crisi il PDL e ritrovare i consensi.

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