L’anonimato in rete difende la libertà d’espressione

L’anonimato di spider truman sul web sarebbe un pericolo per la democrazia secondo quanto scrive Linkiesta.it A nostro avviso è semplicemente la giusta cautela di coloro che non hanno mezzi economici per difendere la propria sete di verità e di giustizia dai potenti che vorrebbero zittirli. L’anonimato in rete non è cosa diversa dall’anonimato del pentito di mafia cui vengono rifatti i documenti e tantomeno dall’anonimato delle fonti confidenziali che permettono quotidianamente alle forze dell’ordine di ricostruire vicende delinquenziali sulle quali si brancola nel buio.
Il problema che solleva Linkiesta.it sa tanto d’invidia per i clic che hanno premiato la fonte spider truman. Evidentemente ha reso una verità scomoda ed incontrovertibile che le fonti tradizionali tralasciano perché legate a quel potere che concede contributi pubblici o scorciatoie a decretarne il successo. Amici di Linkiesta.it il parallelo con Grillo non regge, il suo faccione era già noto prima che assumesse l’impegno civile di denunciare le storture del sistema partitico; ha possibilità di pagare ottimi avvocati mettendo in scena spettacoli comici e si toglie lo sfizio di firmare le sue verità. Anzi, è proprio la notorietà del personaggio che veicola le informazioni al grande pubblico. Volete spiegarci perché persone comuni, magari disoccupati o sottoccupati, non possono pensare e scrivere verità scomode a questa democrazia che da 20 anni apprendiamo essere sempre meno demo e sempre più crazia?

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