M5S, ggente sulla via della normalizzazione

grillo col basco rosso-buongionolivornoBuongiorno Livorno, era l’estate del 2014 quando la bandiera rossa a cinque stelle trionfò al ballottaggio col 53% di Filippo Nogarin, ingegnere aerospaziale che atterrò sulla poltrona di sindaco ove ebbe i natali il P.C.I. di Amedeo Bordiga, Antonio Gramsci ed Umberto Terracini per citare i più noti. Nel cuore dei grillini Nogarin era destinato a prendere il posto dell’eretico Pizzarotti, lui infatti sin dalla prima ora di sindaco si adegua alla ortodossia grillina coi NO all’ospedale, NO al porto, NO alla Regione di Rossi, SI al tram gratis per tutti. Passano le settimane i numeri s’incaricano di fargli mettere i piedi a terra e di scendere definitivamente dall’aerospazio: prende i libri contabili dell’azienda rifiuti e li porta in Tribunale. Arriva il Commissario giudiziale e fu così che il Movimento cinque Stelle a Livorno s’accorge di non essere più nell’iperuranio; di punto in bianco si ritrova a scontrarsi con gli operai in sciopero che temono di perdere il posto di lavoro. La città in breve tempo si trasforma in discarica ed il puzzo nauseabondo fa quasi rimpiangere gli odiati inceneritori. Per la prima volta nella sua breve storia, il M5S si vede inseguito dalla “ggente” e reagisce come sa: espelle i consiglieri dissidenti, le fila si assottigliano ed oggi la maggioranza in Consiglio si regge su un solo voto di scarto. Un voto che alla ricezione dell’avviso di garanzia ha costretto il Sindaco Nogarin ad informare la sacra rete degli amici Facebook ricevendone conforto e vicinanza a suon di clic. Sono pronto a dimettermi ha dichiarato, certo di aver agito nell’interesse dell’azienda. Poche ore prima da San Vittore il sindaco Pd di Lodi Uggetti aveva dichiarato ai giudici: sono certo di aver agito nell’interesse dei cittadini. Non vorremmo scoprire che anche la ggente a cinque stelle si fosse avviata alla normalizzazione. E’ già accaduto alla ggente di Italia dei Valori sparire come d’incanto dalle urne e lasciare la gente comune facilona e credulona, disillusa e schifata dalla politica. Tanto rumore e tante lotte, il tutto per dare alcune casette in eredità, scoprimmo dai filmati di “report”. A Livorno la Procura indaga su una marea di reati che sarebbero stati commessi nella gestione della partecipata dei rifiuti: malversazione dei soldi trasferiti dalla Regione; false fatturazioni; falso in bilancio; promesse di utilità negli accordi con gli utenti morosi infine, è arrivata al sindaco e da semplice la bancarotta dei Cinque Stelle si è trasformata in fraudolenta ipotizzano i magistrati, per aver deliberato 33 assunzioni subito dopo aver chiesto il fallimento della medesima azienda. I magistrati infatti vogliono capire se sia legale assumere per un’azienda data per fallita. Ma si sa, quanto più grande è il numero della ggente chiamata a partecipare, tanto più numerosi sono i dubbi che vengono in politica anzi, meglio, in amministrazione. Prendiamo ad esempio Parma, quest’anno il Comune amministrato da Pizzarotti incasserà dodici milioni di euro in multe, ma dal pagamento sono stati esonerati gli assessori, tutta ggente che partecipa e non restituisce nulla…

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